Con il tempo i carichi meccanici, chimici e termici riducono l’accuratezza dei trasmettitori di pressione, che devono quindi essere periodicamente calibrati. In questo contesto il concetto di riferibilità svolge un ruolo importante.
Tramite la calibrazione dei trasmettitori di pressione si controlla la loro precisione, individuando tempestivamente le variazioni dei valori misurati. La calibrazione avviene, dunque, prima della messa a punto, che serve invece ad eliminare eventuali malfunzionamenti. La calibrazione viene eseguita con l’aiuto di uno strumento di riferimento, detto campione. Per poter rispettare le importanti serie di norme, come la EN ISO 9000 e la EN 45000, l’accuratezza dello strumento di riferimento deve essere riferibile a un campione nazionale.
La gerarchia della calibrazione
Al fine di garantire una comparabilità dei risultati di misura, questi devono poter essere riferibili ad un campione nazionale attraverso una catena di misurazioni comparative. Immaginando questa gerarchia come una piramide, l’accuratezza aumenta in ordine crescente. In cima si trova il campione nazionale, così come lo utilizzano gli istituti nazionali di metrologia. In Germania l’istituto che si occupa di metrologia è il PTB (Physikalisch Technische Bundesanstalt). Per quanto riguarda il campione di riferimento (detto anche campione primario) di solito si tratta di una bilancia a pesi: con un’incertezza di misura minore dello 0,005% offre la massima precisione possibile.
La PTB collabora con i laboratori di calibrazione accreditati per svolgere il suo compito e offrire servizi scientifici e aziendali nel campo della calibrazione. I laboratori di calibrazione utilizzano strumenti campioni o campioni di lavoro, che ad intervalli regolari vengono calibrati dagli istituti nazionali con i campioni di riferimento. Nella gerarchia i campioni di lavoro si trovano subito sotto i campioni di riferimento e presentano un’incertezza di misura tipica compresa tra> 0,005% e 0,05%. Gli strumenti campione, utilizzati anche per la garanzia di qualità in fase di produzione, hanno un’incertezza di misura tipica compresa tra > 0,05% e 0,6%. All’ultimo posto della gerarchia si trovano i dispositivi di controllo interni alle aziende.
Ognuno di questi strumenti di riferimento viene calibrato utilizzando il campione più in alto nella gerarchia. L’incertezza di misura di ogni campione dovrebbe essere tre o quattro volte inferiore rispetto a quella dello strumento di riferimento da calibrare.
Il dispositivo di controllo utilizzato all’interno delle aziende deve poter essere riferibile al campione nazione. La riferibilità, infatti, descrive il processo attraverso cui l’indicatore di uno strumento di misura in una o più fasi – a seconda di quale tipo di strumento si tratti – può essere confrontata con un campione primario per la grandezza di misura in questione. Il DakkS, l’organismo di accreditamento tedesco Deutsche Akkreditierungsstelle, ha stabilito i seguenti elementi di riferibilità:
- La catena di confronti non può essere interrotta (ad es.saltando una fase e confrontando il dispositivo di controllo direttamente con il campione di riferimento).
- L’incertezza di misura deve essere nota per ogni fase della catena al fine di calcolare l’incertezza totale per l’intera catena.
- Ogni singolo passaggio della catena di misurazione deve essere documentato.
- Ogni ente che effettua uno o più passaggi di riferibilità deve poter dimostrare la propria competenza attraverso i rispettivi accreditamenti.
- La catena di confronti deve terminare con i campioni primari per rappresentare le unità SI (Sistema internazionale di unità di misura).
- Ad intervalli regolari bisogna eseguire delle ricalibrazioni. Gli intervalli dipendono da una serie di fattori, tra cui la frequenza e il tipo di utilizzo.
Il DAkks mette qui a disposizione informazioni dettagliate sulla riferibilità ai campioni nazionali degli strumenti di misura e di controllo.